New York Storie

Comfort zone

Sì, New York è complicata, ma in fondo lo sono anch’io.

Ci sono persone che si sentono al loro posto ovunque, prendono una valigia e vanno senza nemmeno pensarci su, stanno lontano da casa per settimane in un paese straniero e non fanno una piega.
Io non sono tra queste.

Adoro viaggiare, ma non è sempre facile, soprattutto se decido di farlo da sola. E se mi trovo male? Se mi sento sola? Se mi capita un imprevisto e non so come uscirne senza nessuno che mi aiuti?

Prima di partire da sola ci sono sempre ansie e paure che talvolta mi fanno pensare: “Ma chi me lo fa fare? Perché non me ne sto semplicemente a casa?”.

Ormai, però, so che quello che mi darà il viaggio sarà così potente da annullare tutti questi pensieri al momento giusto e che la voglia di partire, in certi momenti, è talmente forte che mi spinge a usare solo l’istinto.

Prima di partire per questo lungo periodo dall’altra parte del mondo, in una dimensione tanto diversa dal mio quotidiano, qualcuno mi ha incoraggiata, qualcun altro – senza saperlo e senza averne colpa – ha alimentato quelle ansie che già avevo dentro e che cercavo con fatica di tenere a bada: “Ma come da sola? Tutto quel tempo? Ma non conosci proprio nessuno là che ti possa aiutare? E cosa farai? Perché lo fai? Cosa speri di ottenere? Ma quanti soldi spendi?”.

La verità, invece, è che arrivata a New York è stato facile ambientarmi, fare nuove conoscenze, trovare soluzioni ai problemi che mi si sono presentati, fare esperienze utili, divertirmi e stare semplicemente bene.

Questa città mi ha accolta a braccia aperte e ogni giorno mi regala qualcosa di bello.

La vita inizia dove finisce la comfort zone.

[ New York, Top of the Rocks ]

photo credits: ©SerenaMarchini

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