New York Storie

Una giornata perfetta in Love Lane

È una giornata perfetta in Love Lane. Eileen si infila una giacca leggera, di un bel colore vivace perché oggi è di buon umore. Schiaccia in testa quel suo buffo cappello floscio che le cade sui capelli grigi. Non c’è nemmeno bisogno di prendere la sciarpa: fuori ci sono 16 gradi. Allaccia il guinzaglio a Rusty, il suo meticcio dal pelo nero e lucido. Scendono insieme i gradini sulla strada e iniziano la loro passeggiata.

“Buongiorno Eileen!”
“Buongiorno!”
“Che giornata, eh!”
“Una giornata perfetta!”

La vicina con il golden retriever entra al market, mentre Eileen e Rusty proseguono di buon passo lungo Henry Street. A pomeriggio inoltrato il sole è ancora caldo e il cielo di un azzurro tenue, velato da qualche strato sottile di nuvole leggere. C’è profumo di vaniglia. Forse qualcuno ha cucinato dei cupcake per merenda. Un aereo diretto al JFK attraversa il cielo proprio sopra i tetti delle case.

Eileen e Rusty svoltano in Pierrepont Street. Rusty è euforico. Annusa l’aria a destra e sinistra. E poi ancora a destra. E a sinistra. Forse sente l’odore della primavera in arrivo. O semplicemente dei cupcake. Tira il guinzaglio eccitato. Eileen si distrae e quasi travolge una ragazza dai capelli biondi, che indossa un cappello a tesa larga e una mantella di lana con decori in stile hippy. In spalla la custodia rigida di una chitarra, su cui ha incollato una decina di adesivi.

“Mi scusi! Non so che gli prende oggi”, sorride Eileen imbarazzata.
E poi rivolta al suo meticcio: “Rusty, comportati bene!”.
Ma Rusty ormai ha sentito il profumo dell’acqua del fiume e il rumore delle onde spinte dai traghetti. Tira verso il waterfront, che oggi è particolarmente popolato di gente impegnata a chiacchierare e godersi la temperatura fuori norma per febbraio.

Rusty si blocca all’improvviso e punta le zampette sul legno della passerella, mentre una ragazza asiatica sui vent’anni gli passa davanti con al guinzaglio tredici o quattordici cani grandi e piccoli, prima di proseguire verso sud lasciandosi alle spalle la sagoma del ponte di Brooklyn. Rusty non ci pensa nemmeno ad abbaiare. Non è il caso di mettersi in competizione. Si gira verso Eileen con sguardo interrogativo e la padrona ricambia con una risata. Poi si inchina per fargli una carezza sulla testa.

Seduto su una panchina, un vecchio musicista di strada con un berretto da baseball logoro calato sugli occhi suona il suo sax.
Non riconosco la canzone, ma forse Eileen sì.

[ Brooklyn, da Love Lane a Brooklyn Heights Promenade ]


Photo Credits: Serena Marchini / Don’t Think Just Go

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